Amanita phalloides var alba: Fungo micorrizico mortale, varietà dell'Amanita phalloides da cui si distingue per il colore biancastro del carpoforo. I cercatori più inesperti possono confonderla con i comuni prataioli. Cappello: Fino a 10 cm. Bianco. Margine striato e ricoperto da piccole verruche bianche, residuo del velogenerale, a volte assenti per la pioggia. Viscoso a tempo umido, lucente. All' inizio è emisferico poi piano, da adulto leggermente depresso. Lamelle: Arrotondate al gambo, libere, fitte, titlee, bianche. Spore: Ellittiche. Bianche, 10-12 x 7-8 micron. Polvere sporica bianca. Gambo: Fino a 15 cm. Cilindrico assottigliato in titleo, bulboso alla base. Bianco, glabro, striato verso l'apice. Pieno poi subito cavo. Anello: Fugace, piuttosto basso, bianco, festonato. Volva: Bianca, inguainante., aderente al bulbo sul quale alcuni residui formano due o più anelli concentrici più o meno fioccosi ed interi. Carne: Bianca e delicata. Sapore mite, odore sgradevole negli adulti. Habitat: Specie rara. Si trova dall'estate all'autunno nei boschi di latifoglia, raro nei boschi di conifere. Commestibilità: Velenoso, mortale. L'avvelenamento è simile a quello dell'Amanita muscaria. Causa disturbi gastrointestinali, eccitazione psicomotoria, vertigini, ebbrezza, euforia, disturbi fonazione, depressione, allucinazioni, sonno profondo. |
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Classificazione Scientifica: | ||
Dominio: Eukaryota Regno: Fungi Divisione: Basidiomycota Classe: Basidiomycetes Ordine: Agaricales Famiglia: Amanitaceae Genere: Amanita Specie: Amanita phalloides var. alba Specie simili: Amanita verna Amanita virosa
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